Fusioni in Bianco
2022
tecnica mista
80×100 cm.
Elena Sirtori (Costa Masnaga, Lecco, Italy) nasce e cresce nella verde Brianza, sempre a contatto con una natura molto rigogliosa e selvaggia. Cresce nel periodo delle contestazioni più forti e vive questo periodo con leggerezza di bimba da una parte, ma percependo la drammaticità di quello che sta accadendo. Figlia di un tessitore e di una prestinaia, si ritrova spesso a giocare con fili e sacchetti di pane. Il profumo del pane, che resta, impresso dentro di lei, come le tinture sperimentali di the’ rosso fatte insieme al padre, dal quale eredita la parte più artistica. Nonostante al tempo di soldi ce ne fossero pochi e occorreva “tenere a mano” cioè risparmiare, ha la possibilità di visitare molte mostre di pittori come Klee, Balla, Depero, che però non comprende e rifiuta. Definire l’arte di Elena è molto difficile anche per lei perché non vuole essere incasellata in alcuna tipologia. Le emozioni, le esperienze, i viaggi, gli incontri con personaggi importanti come Pierre Balmain e designers del nord europa, le aprono mondi di grande e profondo interesse, curiosità. Il colore è la nota dominante della sua arte, molto forte, a tratti fatta di pennellate brusche. I simboli, presi a prestito e rielaborati nei vari studi di culture e incontri con popoli lontani, sono spesso non chiari e incomprensibili all’osservatore. Ma a volte suscitano forti emozioni e questo è quello che conta per elena. Note dolci a volte un po’ mielose si intervallano a rudi geometrie, ricerche di simboli tribali e molto femminili. Nel primo viaggio in America, appena adolescente, ha modo di vedere e vivere i locali del jazz più vero e di stupirsi davanti alla vista dei grattacieli di New York. Quello che per Elena conta però sono le dimensioni quotidiane, la quasi assenza di mondanità da un certo periodo in poi per sentirsi più protetta in un fare quotidiano che la rassicura. La ricerca continua e la spiritualità hanno una valenza fondamentale, a partire dai tanti anni di collegio cattolico alle spalle che le danno un certo rigore all’apparenza. La sensibilità viene dosata e ringraziare per il quotidiano diventa un obbligo. Ogni quadro, ogni tela è una storia che racconta qualcosa, che ha una narrazione da interpretare, se si vuole.
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