Art Contest
Venezia Silenziosa
2019
Acrilico su tela
120×80 cm.
Ennio Rutigliano, in arte ”Elrej“ (Foggia, Italy), è uno scenografo di formazione. Dopo una lunga esperienza figurativa approda all’arte negli anni 70 sviluppando un già spiccato interesse per il surrealismo. Dagli anni ’70 fino ad oggi, Elrej ha partecipato a numerose attività ed esposizioni artistiche sia collettive che personali, sia nazionali che internazionali. Tra le esperienze più incisive vanno ricordate le mostre a Parigi, Cannes, Londra, New York, Roma, Torino, Milano, Bari, Imperia, S. Lorenzo al Mare, Foggia, Potenza, Stresa, Alba, Antibes-Lurs, Venezia, Lecce, Napoli, Palermo, Lisbona, Madrid, Atene, Firenze, Torre Canavese, Bassano del Grappa, Moresco, Ivrea, Agliè, Spineto, Museo Pagliero di Castellamonte, Arma di Taggia, Sanremo, Santhià, Ivrea, Salsomaggiore, Trivero, Mapello, Collegno, Oleggio, S. Marco in Lamis, Lucera, S. Ferdinando di Puglia, Cagnano Varano, Casalvecchio di Puglia, Volturino, Bovino, Mattinata. Di lui e delle sue opere, tra altri nomi, hanno scritto: Bonifati, Channel, Follieri, Cristino, Cracas, Cilento, Montalcini, Perdicaro, Mazzone, Steno, Ragalzi, Abate, Ciccone e Cardinale. Gli organi di stampa e le reti televisive si sono interessati alla sua arte e le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.
Artista dalla forte interiorità, Ennio Rutigliano, Elrej, ispirandosi alla corrente surrealista-metafisica, crea una pittura estranea alle placide e stantie atmosfere di tanta arte convenzionale.
La pittura di Elrej si estende delicata sulle tele che la ricevono. Pittura contemplativa, dove l’artista suggerisce, attraverso citazioni colte, un modo di fare arte contemporanea attingendo dalla tradizione pittorica del passato. L’artista lavora in ambito più poetico che polemico. Dopo aver studiato e perfezionato la tecnica figurativa classica, l’artista sperimenta e consolida un’arte comunicativa che, attraverso la pittura, astrae e trasfigura la realtà senza perdere mai l’attenzione dello spettatore che diventa protagonista dell’opera stessa attraverso l’interpretazione della stessa.
La pittura di Ennio Rutigliano “Elrej” è un universo perduto, l’universo onirico dei surrealisti. La dimensione sognata non assume mai sembianze mostruose, piuttosto leggiadra, sublime come testimonia la affascinante figura femminile senza corpo, anonima. Un’interpretazione che, seppur in chiave moderna, rievoca la tradizione romantica. Si pensi alla reinterpretazione metafisica dei quadri di Friedrich dove il sublime kantiano si stempera nella solitudine di un paesaggio marino in cui si staglia un albero isolato o il dorso di un uomo che osserva. I titoli delle tele di Ennio Rutigliano contengono versi poetici, citazioni letterarie, mitologiche e riferimenti alla psicoanalisi, all’ “arte del sogno”. La scelta di questi titoli tradisce una seconda passione dell’artista, la letteratura e l’arte tutta. Nelle sue opere si assiste, infatti, al connubio tra pittura e ceramica, testimone di una visione dell’arte fluida, continua che non subisce limitazioni.
Le sue opere sono racconto tradotto in immagini. Delicate. Surreali. “Scritte” e dipinte con grande sensibilità pittorica tanto nella linea quanto nel colore. Il messaggio dell’opera di Elrej pur essendo frutto di una profonda riflessione autobiografica, rimane aperta, capace di raggiungere lo spettatore che entrando in una connessione empatica con l’opera, può sentirsi colpito da figure e forme nuove che, allo stesso tempo, rievocano un vissuto estremamente personale. Questo dialogo tra lo spettatore/attore e l’opera crea, nello spettatore stesso, una dissonanza tra sconosciuto e conosciuto, un ritrovarsi per poi sentirsi persi nuovamente nei dettagli enigmatici dei dipinti.
Facebook: Ennio Rutigliano
Instagram: @enniorutigliano2
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