Costellazione_ Mustang GT EVO III
2017
matita a carboncino su carta
70×90 cm.
Fausto Segoni (Spoleto – PG, Italy – 1969). Diplomato nel 1988 presso il Liceo Scientifico non ha mai seguito alcuna scuola d’arte. Ha iniziato la mia attività artistica da autodidatta, praticando una pittura ad olio veloce ed essenziale, materica e gestuale, sia pur ingabbiata in una figurazione divenuta, nel corso del tempo, di sempre maggior rigore formale.
Dei primi anni sono infatti la serie dei killer, intitolata “Next please_”, in cui un uomo a dorso nudo sembra minacciare l’osservatore, simulando il possesso di una pistola con le dita di una mano, e, soprattutto, dei “Gonfiatori di palloni_”, in cui il medesimo personaggio, nelle più disparate posture, gonfia un palloncino fino allo spasmo, serie che, nel 2001, ha implementato con una performance nella quale gonfiava palloncini fino a riempire l’ambiente dell’esposizione,
Nel 2004, inizia la serie delle “Costellazioni_”, nelle quali, sulla falsariga della mitologia classica, attua un tentativo di esplorazione dello Spazio. In esse, usando una pittura molto rarefatta, rappresenta, in maniera molto più descrittiva e leggibile che non nella consueta iconografia astronomica, prevalentemente, delle automobili , con una delle quali, “Costellazione_Mustang GT”, nel 2005 vince il “DieselWall Award” di Milano. Nel 2007 le “Costellazioni_” diventano realmente luminose, attraverso i fori sulla superficie verniciata di nero di strutture autoportanti in MDF, illuminate dall’interno con lampade al neon. Con la medesima tecnica, nel 2009, ha realizzato “Universi”, una imponente installazione, quasi un ambiente componibile, di 1,90 m di lato per 2,35 m di altezza, interamente forata di stelle, su entrambe le facciate delle pareti, ed all’interno della quale è possibile entrare come immergendosi nelle profondità dell’Universo, accompagnati da un suono di lastre di plexiglass.
Nel 2009, sollecitato dall’accentuarsi del fenomeno migratorio, ha iniziato la serie delle “Migrazioni_” . In esse, usando matite a carboncino, disegna, su tele arrotolabili su bastoni dalle estremità inferiore e superiore come mappe geografiche, una miriade di minuscole impronte umane, di colori diversi. Ogni colore identifica, nell’apposita legenda, un popolo, che, ad iniziare dalla cosiddetta Ominazione, spostandosi, ha tracciato un percorso che, affiancandosi, intersecandosi ed a volte scontrandosi, con i l percorso degli altri popoli, ha finito con il costituire la superficie delle attuali Nazioni Europee o Regioni Italiane, che altro non sono, appunto, che il risultato delle ultramillenarie migrazioni dell’essere umano.
In questi stessi anni ha sviluppato un tema non dissimile attraverso la serie di installazioni “La deriva dei continenti_” della quale esistono varie versioni; dalla iniziale versione da parete, con i continenti in feltro ritagliati a mano, cui è applicato un magnete sul retro che vagano quindi, a piacimento dell’osservatore in qualunque posizione su una superficie piana costituita da una lastra di ferro; a quella “_Evo I” costituita da un cilindro in plexiglass riempito di acqua, sulla quale galleggiano, smarriti, i 5 continenti in Foam ritagliato al laser, e chiuso da un piano-scrivania riproducente i meridiani e paralleli di un globo; alla versione più dinamica, “_Evo II”, concepita per essere posta in fontane o piscine o comunque all’aperto, in cui i continenti sono realizzati in poliuretano bianco,ritagliato a mano ,ed uniti da un sottile filo da pesca che sembra accomunarne i movimenti in balia del vento e della corrente.
Vote for this artwork! Follow Biancoscuro Art Contest on Facebook and Instagram then click like!
Vota questa opera! Segui Biancoscuro Art Contest su Facebook e Instagram quindi clicca like!