L’Ultima Cena
80×100
Acrilico su tela
2018
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Simone Anticaglia (Perugia – Italy) nasce nel 1973 in Umbria, a Perugia, città nella quale ha studiato per la propria formazione professionale e dove tuttora risiede. Da sempre attratto dall’Artigianato artistico del territorio e non solo, nel tempo, matura capacità manuali innate e si scopre inizialmente incline alla progettazione e realizzazione di manufatti originali di qualità, e poi inizia anche ad avvicinarsi attivamente alla Pittura intorno ai 30 anni, conseguentemente ad un lungo periodo di profondo conflitto interiore e cambiamento ideologico che hanno fatto da spartiacque nel corso della sua vita. Da autodidatta, quindi senza canoni accademici di riferimento, utilizzando forme e colori che riconosce intimamente, nei suoi lavori cerca di narrare se stesso attraverso la rappresentazione di paesaggi interiori o realmente visibili in natura, focalizzando l’attenzione su ciò che con maggior irruenza si imprime profondamente in lui. Sensibilmente affascinato dalle Opere Cubiste ed Espressioniste del ‘900 e successivamente dall’Arte Informale, utilizzando compromessi geometrici, inizia a dipingere su tela e si sorprende quando si riconosce nella luce intrappolata dai meccanicismi costruiti nei suoi lavori. E’ evidente, infatti, il suo tentativo di trovare attraverso le proprie opere il modo di liberare quella luce esprimendo un’ impellente esigenza di vivere. Riflessioni personali e confronti continui con altri Artisti su temi importanti della vita di ogni essere umano, lo portano a concludere che il “Trovare” spazi in cui coltivare la propria originale individualità dando il giusto peso al “Proprio Respiro”, diventa un atto che nella vita contemporanea può arrivare ad essere una necessità da salvaguardare con consapevolezza. E’ palese, infatti, che nella società odierna i valori imperanti siano velocità ed uniformazione, ciò conduce ad attivare comportamenti ed ideologie spesso non condivisibili e soprattutto quasi mai adeguati ai bisogni ed ai naturali ritmi dell’essere umano. Per questo è fondamentale fermarsi a “Respirare”, ascoltare e ad assaporare la propria vita perché ognuno di noi ha il diritto di sentire di esistere anzitutto come individuo e poi di conseguenza come persona socialmente inserita. A tale scopo l’Artista nell’atto pittorico costruisce prima in maniera simbolica schemi rigidi, inglobanti, serrati e ripetitivi per poi demolirli metaforicamente al solo fine di “liberare” la luce e donare finalmente “respiro” ai suoi lavori, oppure sintetizza paesaggi emotivi o fisici scorporandone i colori lasciando spazi di delicata freschezza. Attualmente sta continuando questa sua ricerca sperimentando anche altri linguaggi espressivi.
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