Armando Velardo

opera iscritta al BIANCOSCURO Art Contest Winter Edition - un progetto a cura di BIANCOSCURO Art Magazine - 2020
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L’architetto e lei
olio su tela
100x130cm.

Armando Velardo (Castrocielo FR, Italy). La vena per l’arte e per la pittura in particolare di Armando Velardo si manifestano subito con opere che raccolgono consensi di pubblico e della critica, che già nel 1986 gli aggiudica il secondo posto al premio “Libero de Libero” a Settefrati. Da allora ha partecipato a numerosi premi di pittura, esibizioni collettive e personali in Italia ed all’estero.
Armando Velardo si dedica all’arte fin da giovanissimo. I primi lavori infatti risalgono agli anni dei suoi studi superiori, grazie all’incoraggiamento del professor Notari, che ne intuì subito il potenziale.
Prettamente un’artista indipendente ed autodidatta, Armando Velardo ha studiato con interesse l’anatomia fino ad acquisirne una padronanza tale da renderla strumento di espressione.
Con chiarezza espressiva, ha fatto del corpo umano un alfabeto intellegibile, uno strumento naturale di espressione.  Il corpo per lui è fonte di ispirazione ed al tempo stesso mezzo per esprimere il suo mondo interiore, fatto di sensibilità spiccate ed attenzione ai temi sociali. Le mani in primo piano, ingigantite e nervose, gli occhi incorniciati, le figure sdoppiate, i capelli ramificati, l’anatomia dalle linee esagerate: il corpo nelle tele di Armando Velardo parla.
Le maternità sofferenti, la povertà, l’isolamento, la solitudine degli emarginati, la sensibilità  degli omosessuali, gli ultrà imbruttiti dalle brutture interiori, il bevitore  solo, paragonato alla bevitrice di  assenzio di Edgar Degas in versione contemporanea per la sua forza espressiva:  questi e molti altri i temi dei suoi quadri impegnati.
“Rappresento le brutture del mondo poichè non dovrebbero esserci e vorrei  che suscitare una riflessione in chi si pone dinanzi alle mie tele”.
Alternava momenti di espressività istintiva in cui con decisione e tratto continuo realizzava le forme di un’architettura  complessa a momenti creativi in cui con atteggiamento meticoloso pensava e costruiva composizioni con successive modifiche  bozze su carta, fino al raggiungimento degli obbiettivi, che a volte riportava su tela.
“Armando Velardo ha sviluppato nella  sua carriera un’indagine pittorica che richiama le avanguardie di primo ‘900: le sue composizioni sono ricche di rimandi e citazioni mediate dalla storia dell’arte, meticolosamente filtrate tramite una cifra stiilistica personale” così ha commentato la curatrice Leonarda Zappulla.
Costruisce narrative  armoniche nelle linee e nelle composizioni cromatiche  che superano la spigolosità  strutturata delle composizioni cubiste, creando un’ armonia che ad una lettura attenta risulta in contrasto con i temi trattati. Come animato da un desiderio  di rimediare alla “brutture del mondo”. Il cromatismo affascinante ed accattivante colpisce ed attrae lo spettatore all’opera invitandolo ad una lettura più attenta, verso temi contemporanei, impegnati o complessi che superano  la pura composizione o scomposizione estetica.
Armando Velardo, ha esposto in Italia ed all’estero. In Italia ha trovato consensi tra noti critici tra cui Vittorio Sgarbi, che in una visita a sorpresa nello studio dell’artista ha avuto modo di apprezzare da vicino la sua collezione, Philippe d’Averio e Angelo Crespi, come riportato anche nel sito dell’artista: https://www.armandovelardo.com

WEB: www.armandovelardo.com

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