

Venus gulf
2023
fotografia
90×70 cm.
Giancarlo Passarella (Como, Italy – 1955) nato a Seregno, in quel “famoso” inverno ricordato come “la nevicata del ‘56”. Originario di una famiglia veneta di umili origini, “migrata” in Lombardia in cerca “di una vita migliore”, ama ricordare le sue radici nell’Italia della rinascita.
Il suo percorso e la sua visione artistica emergono chiaramente dalle sue parole:
“Trasferito a Lenno, sul lago di Como, la bellezza della natura in cui mi ritrovai immerso fu la mia più grande ispirazione. Già in prima elementare, una borsa di studio in “educazione artistica” indicava chiaramente la mia vocazione per le arti grafiche. Tuttavia, la vita segue il suo corso, e il disegno e la pittura rimasero solo l’hobby del tempo libero, anche se diversi amici apprezzavano i miei lavori tanto da esporli nei loro locali; uno tra tanti fu l’artista e ingegnere Tosatto, l’uomo che coltivò la mia passione regalandomi carta e colori per farmi esercitare.
Trasferito nuovamente, questa volta a Milano alla fine degli anni Sessanta, qui completai gli studi primari per poi frequentare Arti e Mestieri. Finalmente il disegno, sì, ma quello industriale: non c’era ancora vero spazio per la fantasia, perché la “praticità” dettava la priorità delle cose. Però, scoprii nella progettazione meccanica un nuovo tipo di fantasia “artistica”; il disegno divenne l’intermediazione tra “l’ideazione” e “l’opera materiale”. Imparai ad avere la pazienza di aspettare il tempo necessario per vedere l’oggetto realizzato, e qui iniziò, con i primi scatti fotografici di ausilio al lavoro, la passione per la fotografia. Questa mi appassionò a tal punto da iniziare a sviluppare e stampare in proprio.
Milano, così grande, piena di luci, di vetrine, di gente, di colori, di rumori e di odori, fu uno stimolo travolgente per il giovane Giancarlo. Un turbinio di emozioni in quel tempo di grandi tumulti e contestazioni, gli anni Settanta, anni di fuoco e di piombo. Arrivò poi il tempo del “servizio di leva” e la fotocamera era sempre al mio fianco. Più che per l’arte delle armi, mi distinguevo per le mie tavole illustrate dallo stile fotografico che, montate su cavalletti durante le operazioni dei “campi di addestramento”, illustravano alle Autorità presenti le fasi di “azione delle esercitazioni militari”, un po’ come farebbe uno scenografo.
Conservo molte immagini, tanti rullini da riordinare e catalogare, e l’occasione per farlo è stata il “lockdown” provocato dal Covid-19. Dal lavoro che ne è scaturito si è riaccesa la fiamma della passione per la fotografia, sopita per molto tempo dalla mia attività imprenditoriale. Ho ripreso a fotografare, frequento corsi di fotografia (come quelli della Leica Academy) e imparo dai grandi maestri; consolido le mie conoscenze tecniche, che in parte già possedevo, e amplio la mia cultura per migliorare il mio punto di vista.
Amo la notte, il buio. Tante brutture scompaiono alla vista, l’ambiente diventa quasi “fiabesco”. Parafrasando il maestro Luigi Ghirri, che guardando la prima fotografia della Terra vista dallo spazio – stagliata con le sue splendide sfumature sul nero dell’universo circostante – diceva: “In questa fotografia ci sono tutte le fotografie del mondo”. A me piace quel nero che fa da sfondo, perché nel buio sono presenti, ma latenti, tutte le “altre fotografie”, quelle che il sole accecante abbaglia. Il mio mondo notturno è rallentato, riposante, si sta rigenerando per il nuovo giorno che verrà. In questa dimensione di latenza scruto e trovo i miei soggetti.”
Esposizioni e concorsi:
- Nikon Photo Contest
- Olympus Photo Contest
- Biancoscuro Art Contest
- Dantebus
- One Eyeland
- Pistoia Photo Contest
- The Independent Photographer
- La Provincia di Como
- ArtExpo
Facebook: /pierangelo.bertolo
Instagram: @bertolopierangelo
Web: www.pierbertolo.it
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