Mario Voria

opera iscritta al BIANCOSCURO Art Contest Winter Edition - un progetto a cura di BIANCOSCURO Art Magazine - 2020
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Inverno in valle Olona 2
2020
fotografia digitale
60×90

Mario Voria (Rutino – SA, Italy). Nato all’inizio degli anni ’60 a Rutino e cresciuto ad Agropoli, paese del Cilento della provincia sud di Salerno. Una terra contesa dalle zone selvagge dell’entroterra e dalla costa adagiata sul mar Tirreno.
Ho vissuto ad Agropoli fino agli otto anni, in un’epoca caratterizzata dai grandi fermenti sociali e dalle grandi emigrazioni interne dal sud al nord dell’Italia, dove arrivo con la mia famiglia agli inizi degli anni ’70 e dove tutt’ora vivo.
Di questi anni porto ancora oggi dentro di me, le grandi speranze, le gioie, i dolori, le fatiche, la vita.
La passione per l’arte nasce alle scuole medie, l’insegnante di artistica per rimproverarmi mi dice che io sono peggio di un tipo, tale Michelangelo Buonarroti, per me sconosciuto all’epoca. Questo paragone mi incuriosisce così tanto che incomincio a chiedere allo stesso insegnante, di fornirmi del materiale su Michelangelo, e ovviamente è amore a prima vista.
Sono gli anni in cui mi avvicino anche al mondo della pittura grazie a un vicino di casa, il pittore G. Muscio che mi fa apprendere la tecnica dell’olio e dell’acquerello , e inizio a rappresentare principalmente paesaggi naturalistici e apprendo la composizione pittorica e la capacità di ritagliare la realtà da riprendere, cioè l’inquadratura.
La mia formazione scolastica continua fino alla laurea in architettura al Politecnico di Milano nella metà degli anni ottanta, laurea che mi ha dato l’occasione di approfondire lo studio su alcuni artisti che hanno segnato il mio percorso (lo stesso Michelangelo, Mantegna, Brugel, Bacon e Wharol tra i tanti), e mi ha introdotto al mondo della fotografia, prima usata solo come rappresentazione e testimonianza del reale e dopo come nuovo strumento di espressione artistica.
Difatti dagli anni novanta in poi la mia fotografia segna quasi un punto di confine tra la fotografia e la pittura. Vuole essere sempre più evocativa e sempre più vicina a una rappresentazione pittorica.
Lo scatto deve raccontare una storia, a volte celata a volte evidente.
Il mio percorso professionale mi porterà poi all’insegnamento, dapprima in un istituto professionale il “ G. Falcone” di Gallarate e poi al liceo artistico “P. Candiani” di Busto Arsizio dove tutt’ora insegno discipline e laboratorio audiovisivo e grafiche.

La fotografia è la mia arte. Questo strumento mi permette di indagare la realtà che riprendo sotto diversi punti di vista, che gli occhi non riescono a percepire. Una fotografia sociale, legata all’arte del passato, ma anche una fotografia intimista, riflessiva e introspettiva. Quindi lo scatto non è quasi mai autoreferenziale, ma racconta una storia, un universo, suggerito dalle emozioni che io stesso vivo in quel determinato istante.
Una fotografia che racconta storie, spesso tratte da grandi autori della letteratura come Manzoni, Pier Paolo Pasolini, Michelangelo Buonarotti scrittore e in questo momento da Arthur Rimbaud, poeta simbolista francese.
Ogni mio progetto artistico ha una stretta relazione con il mondo della letteratura e della pittura, che suggerisce un modo personale di inquadrare e rappresentare la realtà. Una realtà complessa, stratificata e veloce, che cerco di “fermare” con i miei scatti.
Rappresento la realtà che a volte sfugge, ma in fondo tramite nella fotografia sto solo rappresentato la mia anima, i miei amori, le mie gioie, i miei dolori, le mie paure, la mia vita.

WEB: www.mariovoria.com
Facebook: /mario.voria
Instagram: @mariovoria

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