Roberta Mari

Stagno Onirico n°1
40×60 cm
acrilico su carta
2017

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Roberta Mari (Pavia  – Italy). Laureata in architettura a Torino, Roberta Mari ha lavorato per importanti studi torinesi di ingegneria e architettura. L’attività di progettazione prende forma e piega artistica introducendola a diverse tecniche, che la porteranno, per passione e curiosità, ad unire una propria visione dell’arte architettonica creativa con le più innovative tecniche digitali, portandola ad espandere le proprie conoscenze professionali attraverso l’Istituto Europeo di Design e a poter, quindi, spostare l’attenzione dalla costruzione vera e propria alla realizzazione di nuove dimensioni progettuali per studi architettonici torinesi e della Repubblica Ceca, illustrando il futuro della realizzazione progettuale con visualizzazioni tridimensionali realistiche e veri e propri tour virtuali. Rappresentando realisticamente quello che ancora non esiste, approfondisce le conoscenze tecniche e creative specifiche per la realizzazione di ambienti virtuali visitabili e il passo successivo nel mondo della produzione audio/video digitale è breve: lasciato il mattone virtuale, le sue conoscenze tecniche e l’estro artistico le permettono di avvicinarsi alla creazione di video musicali, dedicandosi quindi ad una nuova interpretazione dell’arte digitale che riesca a coniugare diversi media.
La materia torna, però, a reclamare il suo ruolo. Trasferitasi a Pavia, trova nella Civica Scuola d’arte Ar.Vi.Ma il ponte di congiunzione verso un nuovo mondo: appassionata di Tai Chi e di arti orientali, affascinata dalla raffinata semplicità elegante di artisti come la cinese Fang Zhaolin e i grandi maestri sino-giapponesi del passato, inizia un percorso di reinterpretazione della realtà con un rinnovato avvicinamento alla materia. Olio, pastello, acrilico, diventano i nuovi mezzi espressivi con cui comunicare la sua grande esperienza sulle linee e sulla spazialità, come pure sulla dinamica e sulla luce. La visione personale si fonde con quella classica sino-giapponese, facendo propria una rappresentazione di elementi comuni e singoli, in opere la cui complessità è celata dietro l’accurata gestione degli spazi e dei colori. Il mutevole spirito di ricerca la porta a giocare con le forme, riappropriandosi di quei materiali che hanno creato le basi della solida struttura dell’artista, costituendone fondamenta importante per la trasformazione.

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